buona lettura a tutti..
UN MATRIMONIO A SORPRESA
Ugo andava in moto, piano piano, sul lungomare di Rimini e guardava le donne.
La più bella di tutte era Simona che era in compagnia di alcune
amiche, Mina , Matilde e Mariangela.
Le ragazze stavano facendo il bagno. Il mare però era molto
agitato quel giorno, una vera burrasca e c’era la bandiera rossa.
Giacomino il bagnino era andato a fare un giro al bar a bere
un cicchetto.
Proprio in quel momento Mariangela fu sommersa da un onda e
rischiò di annegare, bevve tanta acqua azzurra e verde.
Dal mare uscì un
Pistacchio, alto, bello, bruno, occhi azzurri, naso rosso a patata, chiaro di carnagione, con un
quarantotto di piede per nuotare meglio e denti bianchi con un apparecchio
splendente che scintillava al sole, ebbene sì, era lui, era Mario, detto
Pistacchio per via del suo gelato preferito e soprattutto perché nella vita non
faceva un cacchio, infatti non si era neanche accorto che la povera Mariangela stava affogando.
Ugo però vide da lontano il
pericolo e prontamente richiamò l’attenzione di Pistacchio con un fischio roboante dato che il clacson della moto era fuso. Pistacchio immediatamente si
lanciò verso la ragazza che era quasi
morta e la salvò.
Pistacchio o come lo chiamavan tutti Pisti, di fronte ad
occhi verdi come la menta si innamorò ed all’anello immediatamente pensò.
Pisti propose a Mariangela di andare con lui nella cascina di
famiglia, la Cascina Esmeralda, così chiamata perché molto calda, per poter
asciugare la sua innamorata che era tutta bagnata.
Asciuga i capelli, asciuga
le ascelle, metti il deodorante sotto
le ascelle, che se no puzzano; ad un tratto si udì da lontano il rombo di un
trattorino, era lo zio Rino che di mestiere faceva il contadino. Arrivava a
tutta velocità perché aveva urgente bisogno di fare la…”cacca”; senza
accorgersi della presenza dei due innamorati entrò in bagno, si sedette sul suo
bel water e con un profondo sospiro si lasciò andare ma in quel momento si
avvide dei due futuri sposini e disse: “ scusate, mi scappava”
Mariangela disgustata se ne andò e come un citrullo Pisti lì
piantò.
Pisti era disperato, si mise alla ricerca della bella; la
cercò nel prato, in cantina, in salotto, in camera, nella stalla e infine in
strada ma non la trovò.
Passò a trovare Giacomino al bar e bevve un cicchetto con
lui, all’improvviso gli balenò la
soluzione, l’unico posto dove Mariangela poteva essersi nascosta era il Polo
Nord.
Prese al volo un treno, il Freccia Antartica, ma si rese conto
che stava andando nella direzione sbagliata, scese e prese quello giusto il
Freccia Artica.
Giunto al Polo Nord trovò la bella Mariangela a pescare
salmoni grossi come mortadelle ma nonostante il peso era bellissima come sempre
fresca come un bocciolo di rosa.
Pisti le si avvicinò, un bacio rovente le stampò e la bella
tra le sue braccio cascò.
L’anello d’oro, della zia Esmeralda, Pisti le donò e finalmente
il suo amore sposò.
Mariangela con il vestito bianco di nonna Augusta si presentò
sull’altare e tutti gli invitati dissero : ”perché riciclare è meglio che
buttare”.
E vissero per sempre felici e contenti…