mercoledì 19 novembre 2014

A voi la seconda imperdibile storia dei nostri
Inventastorie

           LE GROSSE, GRASSE AVVENTURE  DI  KARL HEINZE


C’era una volta , nella lontana Svezia una statua di nome Flukki che era molto amata dai crucchi.
I crucchi venivano dalla Germania apposta per visitarla , venivano con l’aereo , con il pullman, con la Costa Concordia ma anche con i carrarmati.
Flukki era molto famosa nel mondo perché era molto alta e fosforescente, con la sua luce illuminava la piazza del mercato che aveva ai suoi piedi.
Un giorno passò di lì karl Heinze detto Rumenigge, un omino che aveva dimenticato a casa gli occhiali, senza occhiali non vide la statua e le si schiantò contro mentre Gaetano, il vigile urbano, cercava disperatamente di fermarlo agitando la sua paletta.
La statua cadde rovinosamente su una campana del vetro che esplose e lanciò pezzi di vetro su tutta la piazza del mercato.
Ci furono dei feriti, arrivò l’ambulanza che in realtà era una zattera, raccolse i feriti e li portò all’ospedale di Berlino.
Gaetano, il vigile urbano, andò da Karl Heinze: “cartellino rosso; sei espulso dalla Svezia!”.
Passava di lì Trapattoni che aggiunse :” Strunz! Tornatene in Germania!”. Karl Heinze era afflitto e mesto mesto con la sua palla sotto il braccio se ne andò, guardò l’orologio e disse : ”sono le undici, se mi muovo farò in tempo a fare un giro sulla giostra del mio paese.”
Aveva un po’ di strada da fare perché abitava in un paesino della Cina chiamato  Ciandai a Shangai.
Per strada incontrò Vittoria che gli chiese : ”come va  Karl HEnzie?” Il nostro omino rispose: “male, ho rotto una statua che si è schiantata sulla campana del vetro, ho ferito quarantatre persone, sono stato espulso e ho incontrato il Trap che mi Ha dato dello Stunz; per il resto tutto ok”.
Cammina cammina verso la Cina che non era poi così tanto vicina incontrò un ombrello parlante di nome Alex che lo incoraggiò dicendo.  “Non preoccuparti Karl Henzei queste cose possono succedere una sola volta nella vita”.
Cammina cammina verso la Cina incontrò Giuseppe che chiese al nostro omino:” giochi ancora a pallavolo? Vedo che porti una palla sotto il braccio” Karl Heinze rispose “Sì, gioco nell’Italia perché sono tedesco, vivo in Cina, faccio le vacanze in Svezia però ho la nazionalità Italiana; mi hanno messo in terza categoria perché sono piccoletto ma i disastri li faccio belli grossi”.
Karl Heinze infatti era alto un metro e venticinque e pesava centocinquanta chili.
Cammina cammina, rotola rotola, giunse a Ciandai a Shangai e finalmente potè salire sulla giostra, questa però non resse il suo peso e sprofondò nel sottosuolo. Karl Heinze aprì gli occhi e si trovò faccia a faccia con il lupo Gastone, un lupo forte, cattivo e ululante con un orologio parlante sotto la zampa che presto disse: ”Aaahrgh!!! Sono l’orologio cattivissimo del lupo cattivo, ti sembra questa l’ora di fare la Hola?” ma Karl Heinze rispose:” ahil, me son scucciail, mi trattano tutti male!” L’orologio impietosito gli consigliò: “Tu statte bono, non fare danni come sempre che mò ti sistemo io, chiamerò il mio amico giornalista Maurilio Moscone, che ora si occupa dei necrologi e gli chiederò un piacere, di scrivere un articolo che parli bene di te, che hai preso un treno per andare a Lourdes e che quando tornerai non combinerai più guai, o almeno speriamo.”

Karl Heinze ringraziò Dante l’orologio parlante e partì tutto felice e contento per Lourdes, al suo ritorno disastri mai più combinò anche se durante il tragitto il treno deragliò.  

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